L’ho letto… francamente non ci ho capito nulla.
Sarà forse perché è una sintesi ma credo che almeno una spiegazione del gioco ci debba essere.
Qual’é lo scopo? Chi vince e perché?
Infine, ci trovo dei problemi di scrittura…
eviterei di parlare in maniera così scarna e in prima persona (prendi, gira, tira…)
e userei un modo più descrittivo e completo:
…ogni giocatore a turno prende una casella x e una pedina y,
dopodiché si sposta (etc, etc)…
Ciao plunk… ho dato uno sguardo ai tuoi lavori.
Per quello che riguarda le meccaniche di gioco e i regolamenti
c’è chi meglio di me può darti un consiglio.
Per quello che riguarda la grafica invece, materia per la quale mi sento più ferrato,
avrei un paio di consigli:
il primo, fai dei PDF più leggeri… minchia pesano un sacco
il secondo, hai una bella mano come disegnatore mentre per la grafica ti suggerirei di abbandonare l’helvetica (o Arial) che usi sempre per ricercare un font più consono al gioco e meno rigido. Ho visto ad esempio le carte di alcuni giochi della Giochix… sono fatte molto bene e hanno una grafica elegante e divertente nello stesso tempo. Le icone sono simpatiche così come i colori… prendi spunto da lì.
Dimenticavo… pensa anche al logo del gioco… in fondo sei un grafico, no?
Credo che nella fortunata ipotesi di un eventuale interesse da parte di qualche editore per i tuoi giochi, i problemi produttivi siano l’ultima cosa di cui tu ti debba preoccupare. Se piace l’idea, saranno loro stessi ad occuparsi dell’ottimizzazione e della produzione di ogni particolare (dalla grafica alla stampa). Tu sei l’ideatore e nessuno può pretendere da te un planning della produzione del tuo gioco… a meno che non preveda sagome di animali a dimensione reale o un tabellone di 20 metri quadrati!!!
Come giustamente detto da Mario esistono macchine che stampano qualsiasi cosa.
Da uno a milioni di pezzi… tu ordini e loro fanno. Ma che devono fare? Che ti serve?
Ciao Mario… grazie per la proposta di aiuto. Il problema non è trovare i fornitori (per necessità lavorative, sono un Art Director, vivo in mezzo a tipografi e fustellatori di tutti i tipi 365 giorni all’anno). Vorrei invece capire le problematiche legate alla vendita e alla distribuzione per valutare se imbarcarmi in un’avventura imprenditoriale o appoggiarmi ad un editore benevolo. Leggo di molti appassionati che si auto producono e si presentano alle fiere… ecco, vorrei capire ad esempio che tipo di regime fiscale usano, se hanno una piccola società (e di che tipo) o se hanno una semplice partita iva o neanche quella. Comunque vengo a curiosare sul tuo sito, e grazie per l’attenzione.
Oh… beh… uno era per la Procter & Gamble, quella del Mastrolindo e del Dash per capirci, si svolgeva in un supermercato e ognuno doveva arrivare alla cassa con una lista definita di prodotti, ne uno in più ne uno in meno. Durante la spesa gli altri concorrenti potevano rubarti la roba dal carrello o appiopparti un prodotto che a loro non serviva impedendoti di uscire. Ci ho lavorato con alcune mie colleghe di agenzia (sono un pubblicitario) ed è stato pubblicato come gadget aziendale dall’editore Peliti (un editore di libri fotografici) e ovviamente non è mai stato commercializzato. L’altro, anche questo realizzato come gadget, è stato fatto per Sodexò, una società che si occupa di ristorazione nelle scuole e è stato distribuito per natale alle classi elementari al posto del solito panettone. Era un gioco molto semplice, realizzato su cartone fustellato che aveva anche lo scopo di educare i bambini sulle regole di una buona alimentazione. Questo l’ho realizzato come agenzia nel lontano 95 (mi pare). Occupandomi di comunicazione ho seguito tutte le varie fasi, oltre che la grafica ovviamente… e devo dire che facevano la loro figura.
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