Come previsto, io non sono riuscito a venire, sono prigioniero nelle lande alemanne…
Chi e’ stato a Settimo puo’ raccontarmi qualcosa?
Come e’ andata?
Giochi nuovi? Robe spettacolari?
Genio italico scatenato?
Qualcuno ha provato Dakota e/o Magestorm?
Se si, vi sono piaciuti?
Chi vuole puo’ segnalare la sua presenza qui sotto:
– Mario sacchi (PS Giochi)
– Walter Obert
– Marco Pozzi
– Andrea Chiarvesio
– Carlo Emanuele Lanzavecchia (Charlie)
– Piero Cioni
Pero’ consideratemi in dubbio. Non so ancora bene se riusciro’ a liberarmi.
Walter: mi puoi contattare via mail e indicarmi un albergo o qualche posto dove posso dormire? Venendo da Bologna non arriverei mai in tempo. Per cui prenderei un treno il giorno prima e ripartirei il giorno successivo. Cosi’ sara’ come una micro vacanza per vedere gli amici. Se vengo porto Africa e il nuovo Shipyards.
Mi sono divertito un casino, mi sono rilassato… insomma tutto magnifico!
.. e anche la megalitica valigetta portamappe si e’ trovata a suo agio…
Ho provato a postare solo per vedere se il nuovo account funziona (mi sono dimenticato
la password per la 8473298 volta e Paolo me la rifatta). Oggi pomeriggio quando dovrei
avere piu’ tempo, posto il mio report.
Per ora dico solo che condivido il pensiero degli altri: il livello dei giochi si e’ alzato
in modo tremendo. Anzi quattromendo!
Ho gia’ riscritto di Africa.
Adesso le carte si COMPRANO, anziche’ pescarle e quindi i giocatori possono avere quello che vogliono (piu’ o meno). Ho aggiunto denaro e punti-influenza (carburante per le carte-break) e insomma l’ho rifatto daccpo.
Sto pensando se eliminare il Camorun e il Madagascar dalla mappa.
Nel frattempo stoi ridisegnando le carte.
Anche a me Berceto come al solito e’ piaciuta un casino.
L’atmosfera conviviale e’ impagabile!
Ho chiacchierato molto e provato molto. E ringrazio chi ha provato i miei prototipi.
Ho anche trovato l’ispirazione per dare un boost a Shipyards.
Io vengo in macchina da Faenza (forse non con la mia ma veniamo io e Luca con la sua).
Per la trattoria di domenica, dato che non parla ora dovra’ tacere per sempre… PARLO ORA!
Tagliatelle ai funghi? Vengo anch’ioooooooo!!!!!
Arrivero’ venerdi’ non so bene a che ora, e’ probabile poco dopo pranzo.
Portero’ MiP, Dakota, Africa, Carpentieri Pipistrelluti dall’Inferno piu’ altri prototipi vecchi e nuovi. Portero’ anche l’ultima versione di Shipyards, con le modifiche che sto provando.
Scusa Piero ma…
come ho già chiesto ad altri prima, non è che puoi dirci qualcosa di più dei titoli?
MiP poi mi sa tanto di Man in Black e mi incuriosisce ancora di più.
Dunque:
Dakota e’ un gioco strano, ambientato nell’america dei cowboys vs Indiani. E’ un gioco di raccolta risorse / costruzione con la particolarita’ che ognuno puo’ indifferentemente giocare da coloni bianchi o da indiani, senza che il gioco ne risernta (anzi, cambiando radicalmente a ogni volta il modo di giocare).
Carpentieri e’ un gioco scritto in 20 minuti che sembra venuto proprio bene. Semplice, decisamente da famiglie. I giocatori devono procurarsi pietre per costruire il Taj Mahal (ma non solo). E’ piu’ divertente che impegnativo.
Twilight e’ un gioco che ho dato alla Kosmos che mi ha chiesto di cambiarne alcune cose… ma non so da dove cominciare. E’ un gioco di sole carte con la particolarita’ di essere bifronte.
Shipyards e’ il giocone gestionale che sto portando in giro da un parecchio. I giocatori sono armatori dell’inghilterra del periodo coloniale e devono costruire navi. Il sistema di gathering delle risorse pero’ e’ parecchio strano.
MiP e’ un gioco enorme, un tattico fantasy. Miniature, centinaia di carte, esagoni, mappe. Molto grosso. Da quel che sembra il giocone in scatolona del 2009 della Nexus (tipo la Guerra dell’Anello, come dimensione).
A Berceto ti faccio provare tutto, se ti va. Siamo li apposta.
Ciriciao
Piero
P.S. C’e’ modo di comprare una torta a Berceto? Portarla in macchina non mi sembra una grande idea e devo festeggiare i 45 anni!
Io portero’:
– Dakota: e’ finito ed e’ gia’ in giro per editori. Lo porto lo stesso magari per dei playtesting confermativi.
– Carpentieri Pipistrelluti dall’Inferno (Batwinged Stonemasons from the Hell): questo e’ family che per adesso funziona bene. Ci devo trovare un sistema di punteggio magari migliore dell’attuale.
– MiP: Le meccaniche di gioco sono definitive. Adesso comincia il lungo processo di creazione di scenari. E’ gia’ stato preso e mi hanno “liberato” dal segreto, per cui da adesso lo si puo’ giocare. Forse dovro’ portarmi dietro degli NDA da far firmare.
– Twilight (forse): sto cercando di trovare un c***o di sistema per migliorarlo, ma siccome non mi sta venendo in mente niente, non lo so.
– Shipyards: per quelli che non l’hanno ancora provato. Viste le critiche della Eggert lo vorrei far vedere in giro anche solo per sentire se sono critiche fondate o sono solo bischerate dette come scuse.
Io sto scrivendo un gioco simile per l’iPhone….
Quadrati isometrici a palla e matemagica a balocchi, iniziativa a stack comune alla giappo
e via andare!
Gli strategici a turni in isometrica (tipo UFO, ma soprattutto Disgaea) sono i miei giochi preferiti in ASSOLUTO!!!!
Io non sono appassionato di fumetti quindi non era in programma.
Quand’e’?
29 febbraio – 2 marzo
Beh, si, potrei esserci.
Non prenderlo come una promessa, per me il 29 febbraio e’ una data
lontanissima. Comunque adesso vedo. Se tu ci vai ugualmente, vedo se riesco
a farci un salto. Tra l’altro ho praticamente finito Dakota, ho ripulito Africa
dai problemucci iniziali e scritto un gioco nuovo che sta facendo faville e magari ti faccio provare anche quelli.
Il punto è che il mercato dei gdt è veramente anomalo. Ossia vi sono da un lato pochi grandi autori che fanno questo per lavoro e poi la grande massa di appassionati che lo fanno per hobby. Le case editrici da questo status quo ne ottengono un vantaggio enorme. In fin dei conti possono scegliere tra una rosa di centinaia di lavori dal costo (= compenso all’autore molto basso) risibile.
Si questo e’ un problema di tutto il settore (e non e’ l’unico).
In questo momento e da alcuni anni a questa parte i veri signori del mercato sono i distributori. Fanno il bello e il cattivo tempo e fondamentalmente decidono cosa va e cosa non va. Chiedi a Walter della sua esperienza con Chang Cheng, che prima della Tenki era in dirittura d’arrivo con la DoW. Attualmente gli editori producono prototipi, il piu’ vicini possibile a una versione finale, li fanno vedere ai distributori e producono poi realmente solo quello che ai distributori e’ piaciuto.
Le case editrici di maggior successo sono tra l’altro quelle che fanno da distributrici di se stesse. In questo modo evitano un passaggio della filiera, si permettono guadagni migliori e possono arrivare al mercato (se vogliono) con un prezzo finale piu’ basso.
E’ un problema di interfaccia. Gli autori si interffaciano solo con gli editori e sono questi che si interfacciano con i distributori. Al di la della distorsione delle informazioni, non interfacciandoci direttamente con i padroni del mercato gli autori sono in una situazione pessima.
Conoscendo bene parecchi editori so che non stanno bene neanche loro (la crisetta si fa sentire) e quindi non ci si puo’ arrabbiare piu’ di tanto. O per lo meno non e’ con gli editori che ci si dovrebbe inc*****e.
In fin dei conti poi se il prodotto è valido chi ci perde è l’editore che se lo è fatto scappare. L’autoproduzione secondo me non è una buona idea. L’alternativa purtroppo è continuare a girare e proporre
Io invece credo che l’autoproduzione sia una faccenda valida e abbia la sua ragion d’essere. Occorre farla bene (ovvero rimanere un autoproduttore e non coomportarsi come una piccola casa editrice), non ci si diventa ricchi di sicuro ma si hanno possibilita’ e guadagni migliori di quelle di un autore (assumendosi pero’ certi rischi, quindi la cosa e’ bilanciata)
Certo una lista nera aiuterebbe ma credo che ogni casa affermata riceva centinaia di prototipi e che quindi temo che un trattamento come quello riservato a shipyard possa essere piuttosto diffuso…
Io scrivo videogames e in quel settore la lista nera e’ da anni una istituzione e funziona benissimo. La prima software che si comporta male… zac. Attualmente addirittura la lista nera e’ “ongoing” nel senso che un editore o studio di sviluppo non viene “valutato” solo alla fine di un progetto, ma anche nel suo svolgersi. Funziona perfettamente. Tutta una serie di ciarlatani e furbetti sono stati eliminati e tutto il settore ci ha guadagnato un casino. Inoltre la lista nera (come anche le liste di merito) non e’ “a ditta” ma “a persona” cosicche’ se anche un manager bast***o cambia societa’ non riesce a “ripulirsi” dalla lista. Questo ha portato un ulteriore vantaggio: le societa’ piu’ serie (Blizzard, Ubisoft, Nintendo, non certo Sony) si informano sulla carriera di un manager non leggendo il suo CV, ma informandosi su cosa pensano di lui le persone con cui ha lavorato e se e’ sulla lista nera e’ difficile che trovi un’altro posto (dove continuare a fare danni). Insomma funziona.
Ah ah… no stavolta niente bisonti e cavalli, e’ un gioco gestionale piu’ standard (oddio, standard non direi…) in cui devi costruire navi a vela nell’inghilterra del 18-19esimo secolo.
Ho parlato con Tobias (l’editor della Eggert) e fra “non-manager” ci siamo parlati chiaramente. Ho saputo in che condizioni e’ stato provato il gioco e capisco che non abbiano colto quasi nulla delle meccaniche (che come in tutti i miei giochi non sono visibili fin da subito, devi capire i flussi) ne tantomeno di possibili tattiche o strategie.
Non sono amareggiato per il fatto che il gioco la Eggert non l’abbia preso, sono amareggiato per le chiacchiere faraoniche fatte prima. Sono venuti dentro l’ufficio della HansImGluck mentre lo mostravo a loro a dire alla HiG di lasciarglielo a tutti i costi. Pensa te!
Dalle chiacchiere con Eggert e Tobias sono emersi alcuni problemi di “crescita”. E’ indubbio che la loro ditta sia stata vista come la Alea release 2. E sono letteralmente inondati di prototipi. Da Essen a Nroimberga ne dovevano provare 200. Esatto, proprio 200. Figurati quanto tempo hanno dedicato ad ognuno. SOno amareggiato dal fatto che Eggert chiede agli autori di essere dei superprofessionisti (“l’autore deve svolgere un indagine di mercato sulle passate pubblicazioni di ogni editore e sulle future pubblicazioni di cui si ha notizia, prima di mettersi a scrivere un gioco o di proporlo in modo da scegliere l’editore giusto”) e poi decide quali giochi pubblicare e quali non pubblicare imponendosi di playtestare non meno di 5 giochi a sera per 3 sere alla settimana. A me questo non sembra un grande professionismo DA PARTE LORO.
Inoltre questo discoso fa a pacche con l’altro che dice “daltro canto un editore non puo’ rifiutare un gioco anche al di fuori della propria linea e deve accettare di tutto, alla ricerca del nuovo TTR o del nuovo Magic”. E allora? Su che cosa io posso basare le mie indagine?
Io capisco le problematiche di un editore aperto da poco che ha avuto un grande successo e si trova di fronte a problemi di questo tipo, e sono disposto a fare io parte del lavoro che sarebbe dell’editore per aumentare le probabilita’ di pubblicazione, ma l’overdose di lavoro che la Eggert chiede e’ assolutamente fuori dai coppi. Non ci siamo.
Anche comprendendo la loro situazione, non ci siamo.
Se e’ cosi’ che trattano giochi, prototipi e autori… io la Eggert la cancello dalla lista.
Discorsi a strascichi di amarezza a parte adesso che sono rientrato in possesso del prototipo me lo porto dietro e te lo faro’ provare (anche perche’ Luke mi chiede di provarlo da almeno un anno e fra un po’ mi uccide). Berceto?
Ciriciao
Piero
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