La prima che mi viene in mente non è brillante, ma semplice; probabilmente ci hai già pensato.
Si tratterebbe di combattere l’inflazione dei PV, ovvero far sì che se ne guadagnino relativamente pochi nel corso della partita.
Per cui, alla fine, con venti o trenta PV che determinano il vincitore, anche le singole unità rimangono importanti.
Altra idea al volo sarebbe quella di attribuire un portafoglio iniziale di PV. I giocatori partono con qualche PV (che so… 5) anziché 0 come normalmente avviene; in questo modo dispongono delle risorse iniziali necessarie all’investimento.
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Diciamo che magari stavo sparando qualche scemenza tra il serio e il faceto, ma solo perché nella mia testa il tuo gioco va assumendo l’aspetto di un caotico ma divertentissimo party game… probabilmente, diciamolo, sono andato fuori strada!
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Marte: da cinque metri di distanza puoi lanciare un pezzo contro la torre dell’avversario. Se glie la butti giù, sei autorizzato anche a tirargli un nocchino.
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Eolo: puoi soffiare sulla torre dell’avversario. Se cade, sei autorizzato a ridergli in faccia. :laugh:
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Anche io sono curioso.
Mentre la gente più fortunata si diverte a Lucca Comics :mad:, io troverò almeno un po’ di consolazione nel dare un’occhiata alla tua bozza di regolamento…!
La mia email è imm0_0rtal@yahoo.it .
Se mi viene qualche idea, sarò lietissimo di aiutarti!
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Beh, Medioevo Universalis un sito internet se lo merita. Anche se un po’ mi mancherà la lettura di questo appassionante sotto-blog all’interno di IDG…
Se un giorno, avvalendoti di qualche tecnologia aliena, riuscirai davvero a commercializzare -foss’anche su ordinazione- questo gioco, e se una copia non sforerà di molto il tetto dei mille euro… beh, considerami tuo acquirente giurato.
Buon arrotondamento di angoli!
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Ciao, Franchija! Neanche io sono un inventore di giochi, ma capita talvolta che un gioco decida di farsi inventare da me.
Anche se non ti conosco, ho conosciuto una volta Buoneacque -qui a Firenze, a casa di un comune amico. Forse si ricorderà di me con il nickname imbecille che mi affligge sulla Tana dei Goblin, quello di -CristianoSenzaconfini-…
Vedrai che tra queste pagine troverai molti spunti per coltivare le idee che ti germogliano in testa. Quanto all’incontrarsi di persona, a occhio e croce, penso proprio che a Gennaio le tue speranze saranno coronate.
Benvenuto!
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
I miei complimenti li ho già fatti di persona, ma li ripeto qui per ufficializzarli… anche perché, con Paolo circondato di VIPs e fotografi di giornali scandalistici, è stata già un’impresa riuscire a salutarlo prima di prendere il treno…!
Ganzissimo il sistema di votazione della giuria finale. Ha ampiamente ripagato una prima fase (necessariamente formale, con lunghe presentazioni e lunghissimi applausi) in cui le mie due ore di sonno stavano per avere la meglio.
Che il mio gioco non abbia vinto mi ha sorpreso poco. Ma ora vedo la luce, mentre fino a Sabato i miei occhi erano stati ciechi.
Invece Lorenzo il Magnifico non l’ho provato mai, e ora sono curioso di farlo. Che diavolo è il “pentagono delle azioni”, o quella roba lì che ha esaltato tutti? Dannazione, la notte mi sveglio di soprassalto e mi interrogo a vuoto… è una specie di rotella di Mac Gerdt? O qualcosa di addirittura più potente? Argh!
Solo una cosa non la digerisco: Paolo, i giochi fatteli con i personaggi importanti della storia di Parma (o dove accidenti abiti)… non ce li venire a rubare a noi fiorentini. Specie se poi devi vincere i concorsi. 😡
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Io ci sarò… se trovo il biglietto per il treno, ovviamente.
La mia Cinquecento non sopravviverebbe.
Oggi faccio un salto in stazione.
A tal proposito, mi (vi) chiedo: dando per scontato un arrivo in tarda mattinata, per che orario posso pensare di rimettermi in viaggio?
Leggo che la premiazione è prevista per le 16.30. Prenotando sul treno che lascerà Venezia alle 18.36 rischio di peccare d’ottimismo?
Le Ferrovie dello Stato mi permettono, con qualche sacrificio, di stiracchiare la mia permanenza fino alle 19.00, ma è davvero poca cosa… e preferirei risparmiarmi una notte tra i cartoni della stazione di Santa Lucia.
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Ah, beh. Pensavo che Icaro desiderasse plastificare l’intero mazzo (in blocco) in modo da renderlo inutilizzabile.
Un bello scherzetto per i propri ingenui acquirenti… ed al tempo stesso un’originale forma di autopromozione.
Ok, scusate.
Avevo proprio capito male, lo ammetto…!
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Beh, dovrebbero esistere dei plastificatori a prezzi contenuti. Ho sempre voluto uno di quegli aggeggi.
Non so se sia il sistema più economico sulle grandi quantità, però.
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Diciamo che il gadget promozionale di quest’anno può essere interpretato come un concreto passo rivolto in questa direzione… o no?
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Se il genio esista o no, lo ignoro.
Ma certo, se esiste, è diverso dalla rivelazione divina ed improvvisa a cui Hollywood ci ha assuefatti.
Se non ricordo male, Leonardo da Vinci diceva: “Il genio è pazienza”.
Quanto l’ho odiato, per aver smentito in un sol colpo tutto ciò in cui la mia ingenuità mi aveva fatto credere…
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Ti stai ponendo un problema che forse la maggior parte degli autori tedeschi non si pone più da tempo, e questo fa di te una persona intelligente.
Quella dell’originalità è una nobile aspirazione, però ti consiglio di non farla diventare un’ossessione. Talvolta sono le sfumature che fanno la differenza.
Secondo me, se hai delle meccaniche da cui partire, potresti provare a realizzare un rudimentale prototipo da sperimentare; è probabile che, giocandolo, ti vengano in mente altre idee ed elementi da aggiungere: così da creare un insieme originale.
Per quella che è la mia – limitatissima – esperienza, funziona meglio che non sedersi alla scrivania e cercare di pianificare ex novo un gioco.
Ciò che posso garantirti è che sei capitato nel posto giusto per avere consigli in merito alla tua neonata passione, e certo da persone molto più competenti dell’anonimo sottoscritto…!
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
Beh, io ho provato a tirarmi indietro: ma l’aspetto economico della proposta era davvero troppo goloso.
"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."
(James P. Carse – da "Giochi finiti e infiniti")
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