Le strade che può percorrere un autore di giochi sono essenzialmente due: arrangiarsi, andare alle fiere, contattare gli editori, ecc…
Questa strada consente di mantenere la titolarità del 100% delle eventuali royalties ma comporta anche dei costi in termini di tempo e denaro.
La seconda strada, è rivolgersi ad un agente. Iscrivendosi ad Archimede, nel caso in cui il gioco finisse tra i finalisti, si cede appunto il proprio gioco ad un agente, studiogiochi.
Studiogiochi chiede agli autori questa cessione perché di fatto il premio si finanzia con quanto ottiene pubblicando i giochi dei finalisti.
Di conseguenza studiogiochi ha tutto l'interesse che i giochi vengano pubblicati e fa di tutto per ottenere questo risultato.
Non sempre ci riesce, ma spesso sì e in qualche caso i giochi pubblicati hanno anche un ottimo successo, come ad esempio i già citati Cacao di Phil Harding e Marco Polo di Tascini/Luciani.
Ma cos'è che rende Archimede davvero consigliabile a tutti gli autori non professionisti e perfino ad alcuni affermati? A mio avviso il punto decisivo è che mentre quando si va ad una fiera a presentare i propri giochi si hanno spesso pochi minuti per descrivere il proprio gioco, invece nel corso della settimana che precede la finale, i giurati, ovvero i redattori di alcune delle più importanti ditte del mondo, GIOCANO davvero, fino in fondo, a volte anche più volte, i giochi dei finalisti. Quindi in un colpo solo si fa giocare il proprio gioco a Ravensburger, Hasbro, Hans im Gluck, Amigo, Zoch, Piatnik, 999games e da quest'anno anche Pegasus, Kosmos e Asmodee. Nessuna fiera al mondo garantisce questo opportunità.
Mi auguro di ricevere sempre più giochi da parte degli autori di IDG