beh per 100 copie sicuramente potremmo fare noi l'accoppiamento dei materiali ed inscatolatura. Anche per 300 copie. ovvio, sopra quelle non potremmo farlo noi in 4 persone…
ad ogni modo è il principio che mi torna meno: io per i prototipi ad esempio, mi servo da una tipografia di fiducia, che stampa tutto in digitale: per loro non ci vuole niente a passare il file sul computer e stamparlo in digitale.. alla fine è il principio dell'outsourcing: trasformare i costi indiretti (che necessiterebbero di un investimento per la realizzazione del progetto internamente, includendo manodopera, macchinari, fustelle etc..) in costi diretti, il cosiddetto “un tanto al pz”, che sono sostenuti direttamente al fornitore, e che sono ricompresi nella differenza di ricarico che il fornitore mi fa sul costo unitario variabile per scaglioni di lotti: (cioè la singola copia ovviamente mi costa meno su lotti da 1000 anziché su lotti da 300 copie)!!
il problema è che i fornitori si rifiutano direttamente di prendere in considerazione lotti inferiori alle 1000 copie… ma, dico io, se gli pago direttamente il lavoro fatto, a loro che gli interessa? un conto è se dovessero sostenere appunto costi indiretti (fustelle da fare, lavoro di preparazione delle scatole complete etc..), ma se gli faccio stampare tutto e su lotti piccoli 1) faccio da me, oppure 2) cmq il costo in ore lavorative è sicuramente meno per 100 copie che non per 1000…. non converrà pure a loro? in fondo chiedo solamente la produzione dei materiali, non la gestione produttiva dell'intero progetto. Sennò andrei da un editore, portandogli il prototipo e chiedendogli se me lo pubblica lui. E' lì che non mi torna… cioè, va contro il principio economico dell'outsourcing…!!!
Scusate se rispondo solo ora.. m'ero fasciato a postare su Facebook bella l'idea del Gruppo FB, vi dirò, per certe cose mi trovo meglio lì (ma non quando devo cercare dei topic specifici )
ad ogni modo… beh, ho parlato con un po' di editori, conosciuti alle fiere, ma perlopiù la risposta è: “meno di 1000 copie non ci muoviamo”.
Il fatto è che il primo gioco che stiamo portando avanti, ha dei costi per ora che s'aggirano (per le materie prime) sui 15€+ (con più intendo che si va a crescere… quello è il limite minimo) a copia. abbiamo cambiato tante cose, tolto i fronzoli e tutto ciò che risultava inutile ai fini del gioco finito, come ad esempio tagliato un sacco di carte che non avrebbero aggiunto niente di ché al gioco.
ciononostante, il gioco per esempio rimane con minimo 140 carte (sotto di quelle non possiamo scendere), un tabellone, 1 pedina x giocatore, 2 dadi, più le monetine x fare la valuta di gioco ed i dischetti dei punti vittoria.
lasciando fare il costo di prototipazione (che è salito oltre i 100€), ci è stato indicato come obiettivo, per stampare un gioco con tabellone, pedine, e carte, di 8€/copia per i materiali.. ma il nostro gioco NON può scendere ancora molto!
cmq sia, va detto che quell'obiettivo di costo è un obiettivo imposto dall'editore per stampare lui… e per farne, appunto 1000copie. lo capisco dal punto di vista che se producono loro, e gestiscono loro, giustamente deve essere “congruamente” remunerativo.
Ma se volessimo “autoprodurlo”? e per “autoprodurlo”, intendo farcelo stampare, poi il piazzarlo sul mercato lo gestiremmo noi. Non dico che lo faremo, ma è una strada che cmq vorrei valutare e tenere in considerazione.
E' lì che mi casca l'asino, e non mi torna: finché devono gestire loro, capisco. Ma non capisco come mai nessuno accetti di stamparmi meno copie, quando si tratta cmq di stampa oggigiorno digitale, non ha costi di impianto, e dal punto di vista loro si tratterebbe solamente di un contratto a prestazione corrispettiva veramente limitato: loro stampano ed inscatolano, io pago. fine. non è un investimento soggetto a rischio, xché tutto il loro lavoro sarebbe pagato tranquillamente alla consegna. Allora mi chiedo: perché non meno di mille copie?
anche perché col mio team non siamo ovviamente gente famosa, però probabilmente 100 copie le riusciremmo a piazzare agevolmente, tra gente incuriosita, appassionati, etc. Non sono tante, ma sarebbe una soddisfazione. e credo che anche 300 copie il mercato le assorbirebbe… ma 1000 è troppo alto! e sinceramente, 15mila€ di investimento per noi sono troppi da sostenere per un gioco. Persino con un crowdfunding, dati i connotati del gioco.
per questo, chiedevo a voi se conoscete o sapete cmq dare un “hint”, un cenno, su cui ci si possa rivolgere in questi casi, per poter produrre non più di 300 copie, con costi ovviamente ridotti (perché a prendere i pezzi da spielematerial siam tutti bravi, ma in quel modo, da privati clienti, ogni copia ci costerebbe non meno di 70€… assurdo).
le risposte sono lunghissime,… non ce la faccio a leggerle tutte… cmq posso dire la mia? io per buttarla sul ridere, farei che il pene possa anche curvare a 90° e diventare un po' tipo il gioco di Pipes (…. battuta involontaria) insomma farlo annodare
Ciao, delle domande in grassetto, posso risponderti solo alla seconda:
da esperto (per passione e per lavoro) e studente (per carriera studentesca) di Marketing, posso dirti che pianificare una Campagna di Crowdfunding è molto di più che semplicemente aprire l'account e postare il progetto:
il sito (sia indiegogo, che Kickstarter, che molti altri minori) si occupa di darti la visibilità, si, ma più o meno come a tutti gli altri progetti (alcuni hanno dei “featured project”, ma di norma c'è pari visibilità per tutti, con un sorting in base alla “vecchiaia”, alle donazioni ricevute, alla categoria etc..). Per tutto il resto devi dotarti di una forte struttura comunicativa, social, che si basi sui social networks famosi ma non solo, anche una comunicazione presso gli eventi, presso gli “stakeholders” (gli interessati).. come ad esempio gruppi di interesse, associazioni, negozi, etc.
il bello del Crowdfunding è che riduce al minimo, se non a zero, i rischi di impresa relativi al singolo progetto, ma dall'altra parte va anche detto che è “one shoot one kill”: o lo fai bene, o hai bruciato il progetto.
per questo, devi pianificare una campagna cercando di crearti delle strategie di comunicazione adatte, per massimizzare il numero di contatti che puoi informare su essa, e soprattutto farli convergere sulla pagina di donazione: milioni di persone che clickano sulla tua pagina FB, per dire, o su un'altra pagina, dove si accenna alla donazione ma NON sono la pagina di donazione col “beato” bottoncino,… sono quasi inutili.
Inoltre anche le Ricompense (per i donatori) e gli Stretch Goals devono essere definiti in base al target che vuoi puntare, e da cui vorresti farti donare; non solo, ma in un crowdfunding spesso i progetti sono impaginati secondo il “template standard” del sito, quindi tutti sostanzialmente “anonimi” (almeno al primo impatto), quindi ti consiglierei di pianificare bene anche la presentazione del progetto affinché risalti rispetto agli altri.
Quanto alle questioni tecnico/burocratico/fiscali anch'io ho le stesse esatte domande!
Riguardo a Indiegogo, invece,… posso dire che lo trovo interessante. mi è stato indicato, anche da pezzi grossi del settore. Tuttavia ho fatto una breve ricerca, e rispetto a Kickstarter l'area giochi ha un tasso di successo molto basso… i progetti sono poco finanziati, rispetto alle controparti del cugino “maggiore”, a differenza delle altre categorie, specialmente gadget ed altre cose, dove anzi su Indiegogo hanno un buon successo.
beh cmq da indiegogo o eppela parlano di “finanziamento” a cui il project manager corrisponde con un “dono” per il finanziatore. una foto, un ringraziamento, una citazione o una copia del prodotto. non fanno menzione di prevendita…
però non saprei appunto dove sta il confine della definizione, se implicita o esplicita.
continuerò ad informarmi, se venite a sapere qualcosa let me know!
se ne parlava anche su un'altra discussione.. molti adesso si stanno affacciando su queste piattaforme: per serietà e pubblico la migliore resta Kickstarter, che però non è aperta a progetti italiani (a meno che uno non si trovi un conto corrente e persona d'appoggio in USA come fa la Ares…).
altrimenti ci sono Eppela, Indiegogo (quest'ultimo più seguito ed internazionale).
Da parte mia sorge una domanda: ma se io metto in crowdfunding un mio gioco, e “dono” una copia a coloro che offrono una donazione… è tutto ok? o potrei essere “sgamato” e costretto a pagarci sopra imposte (prima fra tutte l'IVA)?
quanto al racing game, all'inizio era qualcosa di totalmente e volutamente diverso, molto più strategico. però avevamo notato ai playtest che veniva troppo lento quindi lo stiamo correggendo con qualcosa di più simile ai titoli già in commercio.. troppo “originale” non sempre è la via giusta!
beh ora è tanto che seguo questo forum anche se non sono molto attivo nello scrivere
ad ogni modo, sono con l'AMI Cube studio (un team di sviluppo di ragazzi fiorentini) ed abbiamo 3 giochi in cantiere: un survival, un racing game ed un gioco a tema politico. se ci cerchi su google o facebook ci puoi trovare facilmente
Insane, conosci qualche azienda di queste che dici? e le potresti nominare? vorrei contattarle a nome dell'AMI Cube Studio: abbiamo un paio di giochi destinati al pubblico estero che sarebbero adatti a Kickstarter
grazie ragazzi son idee grandiose e grazie anche per le diciture tecniche.. anche xché magari per i testing van bene le soluzioni handmade, ma poi per la fiera e per gli editori devo utilizzare un prodotto simil-finito quindi devo farmelo fare da professionisti