Io c'ero. Bella esperienza e ottima organizzazione! Sarebbe stata interessante anche una tavola rotonda con i ragazzi di Famocose sulla stampa 3D. Intanto aspettiamo con ansia le slide del seminario di Stefano!…
Il mio secondo IDEAG. Un'esperienza preziosissima per poter migliorare i propri prototipi e poter migliorare, in generale, il livello del proprio design. Esperienza molto ricca anche dal punto di vista umano, occasione per rivedere amici e conoscenti, per alimentare rapporti messi a dura prova dalle distanze…
Un'unica pecca.
Ci vorrebbe una tettona che da dietro ti faccia i massaggetti al collo durante la spiegazione dei prototipi. Con questo, si raggiungerebbe lo zenit assoluto della perfezione.
P.S: Stregatto, se si fa il gioco di IDEAG bisogna ASSOLUTAMENTE inserire la carta “Tettona che fa i massaggetti”.
Con ritardo, anch’io mi unisco ai ringraziamenti agli organizzatori di IDEAG per il buon lavoro svolto e la passione messa nell’organizzazione di questo evento. Questo ritardo, se da un lato puo’ apparire un po’ scortese, dall’altro e’ servito per far maturare “a fuoco lento” certe idee e riflessioni sui prototipi provati a Torino il mese scorso. Andiamo quindi subito al sodo.
A) Zombies di Guido Albini : valuterei la possibilita' di differenziare gli zombies nella seguente maniera: 1) Zombies “cooperativi”: tutti devono partecipare all'uccisione dello zombie, giocando una carta “arma” coperta. Si scoprono le carte e si sommano i punti: nel caso in cui non si riesca a raggiungere il valore per uccidere lo zombie, tutti perdono Punti Vita. 2) Zombies “semi-cooperativi”: stesso discorso del punto 1, pero' perde Punti Vita solo il giocatore (o i giocatori) che hanno giocato la carta con il valore piu' basso. 3) Zombies “semi-competitivi”: lo zombie attacca solo due o tre giocatori. L'ultimo che mette la sua carta “arma” sopra la zombie perde Punti Vita. 4) Zombies “competitivi”: stesso discorso del punto 3, pero' in questo caso sono coinvolti tutti i giocatori. Cambierei la modalita' di scoring usando Punti Vita (10 o 15) invece che 3 vite (gli zombies possono fare piu' o meno danno). I Punti Vita potrebbero essere segreti: ogni giocatore riceve un certo “range” di Punti Vita che solo lui conosce. Perdendone un certo quantitativo, gli altri giocatori non saprebbero piu' di trovarsi di fronte a un umano o a uno zombie.
Pizze take-away di Guido Albini. Si stava discutendo dopo la partita sul significato da dare ai token rotondi: pizze o ingredienti? E se invece di pizze fossero piadine?? Il token bianco sarebbe una piadina al cocco, quello marrone scuro una piadina alla Nutella, rosa al prosciutto e rosso al salame. Mi sembra che con questa tematica l'abbinamento colore-prodotto sia molto piu' diretto rispetto alle pizze. Inoltre sarebbe (credo) una tematica assolutamente nuova, rispetto alle pizze dove e' gia' uscito qualche titolo sul tema.
C) Borgomastro di Pasquale Facchini. Cambierei l'indicazione degli edifici, individuandoli con lettere invece che con numeri da 1 a 8. Aggiungerei quindi una cifra-punteggio a ciascun edificio, con punteggi che possono variare da 1 a 4, o 5. In questo modo la carta “ruba edificio” (non ricordo con esattezza chi fosse il personaggio abbinato) varrebbe per tutti gli edifici, e non solo per quelli da 1 a 5. Aggiungerei qualche elemento negativo (giusto in 2 o 3 carte, senza esagerare), ad esempio una carta con un'azione un po' piu' forte rispetto alle altre, che pero' se rimane in mano alla fine del gioco toglie punti. La carta “Borgomastro” potrebbe essere una di queste. Valuterei inoltre la possibilita' di avere carte che possano essere giocate da sole e altre che possano essere giocate solo in tris. Cio' renderebbe il gioco un po' piu' vario, rispetto alla giocata standard a coppia.
D) Gioco del pifferaio magico, di Martino Chiacchera. Le carte giocabili potrebbero avere sia topi che bambini. Prima di ogni turno viene fatta una offerta in denaro da parte del paese per portare via i topi. I giocatori possono accettare o meno questa offerta. Se la accettano, giocano carte con topi, senno' con bambini. Sia topi che bambini concorrono alla lunghezza della fila. In questo caso il numero delle carte in mano dovrebbe aumentare (almeno 5 o 6 in luogo delle 3) per avere piu' possibilita' di scelta tra topi e tra bambini. Mi sono venute in mente queste modifiche perche' in questo modo vi e' piu' aderenza a quello che viene raccontato nella favola (se mi paghi, suono il piffero per portarti via i topi, se non mi paghi, m'incacchio e ti porto via i bambini).
E) Gioco degli dei (purtroppo non ricordo il nome, credo che sia uno dei giochi finalisti dell'ultimo Archimede) :Diminuirei il numero delle ronde da 5 a 3 (diminuendo in questo modo le fasi di scoring intermedie, pallose per definizione). Aumenterei il numero di carte giocate da ciascun giocatore in ogni ronda (7 od . Cinque mi sembrano poche. Introdurrei una o due tipologie di azioni differenti in piu' rispetto a quelle presenti. Eliminerei il fiume, che sembra creare problemi nel momento del set-up.
F) Gioco del cubo di Rubik, di Benedetto Degli Innocenti. Penserei a una tematica piu' scientifico-tecnologica (ovviamente se si decide di lasciare il cubo come elemento portante del gioco). L'abbinamento Rubik-medioevo non mi convince. Invece di una riunione di un gran consiglio medievale o qualcosa del genere, penserei piu a una riunione di rappresentanti dei pianeti del sistema solare, o galassie, che si riuniscono per fronteggiare attacchi di alieni, o cose del genere.
G) Organizzazione. Raccoglierei i dati dei prototipi e degli autori che, pur non riuscendo a iscriversi entro le scadenze prestabilite, hanno comunque partecipato all'evento (io, ad esempio, sostituendo un altro autore che non ha potuto partecipare). Metterei quindi a disposizione on-line l'elenco aggiornato dei partecipanti e dei prototipi. Incaricherei un fotografo professionista per fare una bella foto con tutti i partecipanti la domenica mattina, con consegna della stampa domenica stessa. Penso che facendo pagare per questo tre-quattro euro in piu' si riesca ad amortizzare la spesa della foto senza problemi.
Per quanto riguarda il sottoscritto, ho potuto portare solo uno dei quattro prototipi che sono a un livello sufficentemente giocabile. Gli altri tre prototipi fisici sono stati spediti a varie case editrici poco prima di IDEAG e non ho fatto in tempo a ristamparli. “Footbaletti”, il prototipo che ho portato, ha generato opinioni contrapposte: chi lo ha definido “troppo casuale”, chi lo ha definido “molto cerebrale”, chi ha voluto giocarci di nuovo a distanza di un giorno… Continueremo a playtestarlo.