Phoenix

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  • #9107
    Phoenix
    Partecipante

    Ciao Nino,
    benvenuto a IDG!

    #9106
    Phoenix
    Partecipante

    Ciao e benvenuto!

    #9105
    Phoenix
    Partecipante

    Secondo me dobbiamo concentrarci sul fatto che viviamo in una società dove il vero lusso è avere del tempo libero… Il computer ha effettivamente il pregio di essere lì sempre pronto ed in qualsiasi momento puoi giocare, rimanere 10 minuti, salvare tutto e riprendere la prox volta. Un punto che forse non è stato analizzato bene è il fattore interazione. Essendo macchine, per quanto ogni volta si pubblicizzino intelligenze artificiali migliorate, si muovono sempre con le stesse logiche (o spesso con assenza di logica). Aumentare la difficoltà vuol dire avere più nemici/meno soldi/ecc.
    Invece quando giochi con un’altra persona puoi realmente misurare la tua abilità. Le macchine sanno bleffare? sanno modificare la strategia di gioco? sanno cogliere i punti deboli del nemico? Sarà un caso che la mia PS2 è spenta da 6 mesi?

    Per il momento non ne rimarrà uno solo in quanto ognuno dei due compensa l’altro. Se non posso uscire accendo il PC, il gioco visivamente è eccezzionale ma spesso è piatto. Con gli amici (giusti, altrimenti è come col PC!!!) c’è più brivido ma bisogna avere molto tempo libero (e molta immaginazione…). Il successo di tanti giochi on line non è forse dovuto all’unione del fattore PC con il fattore uomo?

    C’è differenza a giocare a poker con un PC o con gli amici. Se un giorno il PC realmente avrebbe la capacità di simulare un uomo, giocheremo ancora con i gdt?

    #8834
    Phoenix
    Partecipante

    Ciao e benvenuto!

    #8814
    Phoenix
    Partecipante

    Come hai detto tu sono costosissime da fare quindi anche all’estero (Cina esclusa) non saprei dove cercare. In metallo girando si trovano i soggetti che ti occorrono.

    Tuttavia mi sorge un dubbio. Se li trovassi (metallo o plastica) li potresti usare liberamente nel tuo gioco o ci sarebbero problemi (tipo copyright, ecc) ?

    P.S. Sono diventato curioso… Mi mandi una copia del regolemento?!!

    #8810
    Phoenix
    Partecipante

    In primo luogo non c’è solo il costo dello stampo ma anche quello dello scultore/progettista(master). Con la plastica lo stampo costa molto (scavano un blocco di acciaio con delle frese particolari guidate dal computer: ecco perchè c’è anche il costo del progettista che fa il disegno sul computer) ma è quasi eterno (la nexus ha ritrovato e stampato soldatini atlantic di 30 anni fa). I vantaggi sono però un costo per singola miniatura mooolto basso. C’è una ditta a Milano che li fa.

    L’alternativa sarebbero in metallo. Costa molto meno il master, lo stampo (è in gomma siliconica), ma il metallo è più costoso della plastica. I vantaggi sono che è minore l’investimento iniziale. Le fonderie specializzate sono in Toscana soprattutto in zona Arezzo. Per quanto riguarda gli scultori italiani c’è lohobbit (il più caro in Italia) oppure la mirliton.

    L’alternativa migliore tra le due dipende dal numero di miniature necessarie. Se mi dici quante miniature ti servono per gioco e quante scatole vuoi produrre posso essere più preciso!

    ps: se mi lasci la mail ti mando quello che ho

    #8789
    Phoenix
    Partecipante

    Beh sullo strapotere che i distributori hanno assunto un pò in tutti i settori negli ultimi anni ce ne sarebbe da parlare… E’ normale che se l’editore fa anche da distirbutore ha a sua volta meno vincoli, margini superiori e può applicare un prezzo inferiore.

    L’autoproduzione è semplicemente essere editori di se stessi sia per come dice RIFO “per creare in libertà” o come dice CLOQUIL2 “si hanno possibilita’ e guadagni migliori di quelle di un autore assumendosi pero’ certi rischi, quindi la cosa e’ bilanciata”. Quest’ultima affermazione in particolare è la definizione di attività imprenditoriale. Autoprodursi significa di fatto COMPORTARSI DA PICCOLA CASA EDITRICE in cui imprenditore-editore ed autore coincidono nella medesima persona. Ergo con i ricavi devi coprire i costi altrimenti se si perde di vista ciò o sei talmente benestante da poterti permettere di fare beneficienza o vai in bancarotta… ;)

    Quando dico che l’autoproduzione a volte non è una buona idea è perchè il mercato è talmente saturo di case editrici ed offerte di prodotti che la competizione è molto dura. Qui entrano poi i gusti personali tra chi preferisce prendersi in silenzio i 200$ di compenso dalla casa XXX e chi crea l’autoproduzioniY e dopo un mare di lavoro si ritrova con 2$ di gudagno, e quindi non mi esprimo oltre.

    Poi in fin dei conti torniamo sempre al punto di partenza. Il mercato non è composto da scemi e la gente (se non è presa da mode…) acquista il prodotto migliore indipendentemente che sia della blasonata casa XXX o della modesta autoproduzioniY.

    Per quanto riguarda la lista nera, che rimane un ottima idea, a parte la Eggert non c’è nessun altro? :)

    #8781
    Phoenix
    Partecipante

    cloquil2 wrote:

    l’autore deve svolgere un indagine di mercato sulle passate pubblicazioni di ogni editore e sulle future pubblicazioni di cui si ha notizia, prima di mettersi a scrivere un gioco o di proporlo in modo da scegliere l’editore giusto

    è sostanzialmente quello che dicevo prima…

    Il punto è che il mercato dei gdt è veramente anomalo. Ossia vi sono da un lato pochi grandi autori che fanno questo per lavoro e poi la grande massa di appassionati che lo fanno per hobby. Le case editrici da questo status quo ne ottengono un vantaggio enorme. In fin dei conti possono scegliere tra una rosa di centinaia di lavori dal costo (= compenso all’autore molto basso) risibile.

    In fin dei conti poi se il prodotto è valido chi ci perde è l’editore che se lo è fatto scappare. L’autoproduzione secondo me non è una buona idea. L’alternativa purtroppo è continuare a girare e proporre :(

    Certo una lista nera ;) aiuterebbe ma credo che ogni casa affermata riceva centinaia di prototipi e che quindi temo che un trattamento come quello riservato a shipyard possa essere piuttosto diffuso…

    #8775
    Phoenix
    Partecipante

    sono daccordo con l’idea di condivedere queste esperienze.

    Io ancora non ho mai presentato un gioco a qualche editore. Però mi è capitato di rivolgermi ad una importante azienda per la produzione di miniature in metallo per un wargame. La risposta è stata “te le vendo dopo che ho letto il tuo regolamento” :ohmy:
    Ma come ti dico che darò molti soldi e tu invece di festeggiare mi chiedi il regolamento? Non so se si sia trattato di fair play nei miei confronti o voglia di scopiazzare… però di fondo c’è con i miei soldi faccio ciò che voglio… Vabbè lasciamo perdere

    Vorrei aggiungere due paroline sulla “linea editoriale”. Se tali parole sono usate correttamente e non come sinonimo di “modo gentile per dire mi fa schifo ;) ” vuol dire che la casa editrice deve tener conto di:

    1) target di riferimento

    l’editore ha scelto di pubblicare solo giochi da 6 a 12 anni, oppure da 3 persone in su, giochi educativi, ecc. Se il prototipo non rispetta tali criteri è scartato immediatamente

    2) fattibilità fisica

    è bellissimo ma ci sono 200 carte, 600 miniature in metallo dipinte, ecc. mentre la casa produce giochi di carte…

    3) fattibilità economica

    l’azienda non puo in questo momento sostenere un simile investimento, oppure può ma il margine di remunerazione previsto non è soddisfacente, ecc

    4) mercato

    l’anno X vanno di moda gli zombi, l’anno X+1 il fantasy, l’anno X+3 i pirati. Se presento un gioco sulle navi nell’anno X o X+1 tendelzialmente è maggiore la probabilità di un rifiuto rispetto l’anno X+3

    5) concorrenti

    ogni editore ritiene che una casa/e sia sua concorrente. Se quest’ultima pubblica un gioco di colonizzazione spaziale, uno di commercio spaziale, uno sul pirata spaziale :) , è probabile che l’editore cerchi un gioco di ambientazione spaziale e che quindi rifiuti il gioco di fuffy l’orsetto. E’ anche un po’ questo il meccanismo di come nascono le mode….

    C’è inoltre da dire che il mercato degli ultimi anni tende verso una sempre maggiore offerta di titoli tant’è che c’è chi dice che questo è uno dei pochi settori in cui l’offerta supera la domanda. Quando per esempio una casa editrice riesce a pubblicare decine di giochi in un anno ed ha uno staff di 5 persone è probabile che cerchi giochi belli e pronti perchè non si riuscirebbe a procedere con la limatura in casa.

    Infine parliamoci chiaro quante volte in tutti i campi un progetto valido è stato rifiutato perchè non compreso? Il tuo gioco semplicemente può essere stato giocato poco o male o tutti e due e quindi non compreso.

    Prima o poi (spero prima :) ) troverai un editore che lo pubblicherà. Quel giorno ti consiglio di mandarne una copia alla Eggert!!!

    Post edited by: Phoenix, at: 2008/02/12 19:17

    #8759
    Phoenix
    Partecipante

    Benvenuto Giangi!
    Non vedo l’ora di vedere le tue opere! Buon lavoro!

    #8756
    Phoenix
    Partecipante

    se ti va puoi mandarmelo a super.marco.82(chiocciola)katamail.com

    #8752
    Phoenix
    Partecipante

    Ciao,
    anch’io sono daccordo con Tanis.

    Il mio consiglio è che l’importante è che il tuo gioco funzioni, sia divertente, avvincente, ecc.
    Se qualche meccanica dovesse essere uguale ad un altro gioco non preoccuparti! Sapessi quanti giochi in commercio hanno meccaniche simili ma risultano differenti tra loro.

    Anche perchè poi all’atto pratico se fai un prototipo ed ogni volta cerchi se è uguale ad un altro già esistente non ne uscirai più!

    #8751
    Phoenix
    Partecipante

    Ciao Matt,

    se vuoi potrei dare un occhiata al tuo regolamento…

    Se puoi puoi metterlo nella sezione inventaro del sito!

    Ciao!

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