Se non fosse per il fatto che non ne ho mai parlato a nessuno giurerei di essere di fronte ad un furto di idee
Per farla breve è l’ identica meccanica che avevo pensato per “Cubotto” un astratto che mi era venuto in mente l’ anno scorso.
L’ ho abbandonato proprio per i motivi scritti sopra da Paolo, testandolo da solo trovavo il downtime esageratamente lungo.
Se vuoi ti posso dare uno spunto su come avevo pensato il tutto…magari riesci a ricavarci qualcosa di bello:
Io avevo provato con 5 dadi di diverso colore più 2 dadi neutri per giocatore (doppio colore Bianco e colore x, dove x sta per il colore del giocatore).
Ogni colore era un azione particolare pre i dadi comuni ( il rosso esplodeva, il blu costruiva tessere, il giallo sparava, il verde produceva dadi ed il nero distruggeva tessere), l’ obbiettivo dei giocatori era quello di scrivere una parola scritta su una carta pescata a caso da un mazzo.
Il tavoliere era una griglia di 25 per 25 caselle dove i giocatori dovevano costruire i propri ponti colorati per poter raggiungere le lettere che saltavano fuori a caso. I dadi in comune potevano essere usati sia per se stessi che contro gli altri.
A grandi linee era così, poi siccome il tempo per fare l’ unica
mossa per turno era lunghissimo per via del fatto che i calcoli
erano tanti….ho lasciato il tutto nel cassetto.
Spero ti serva per il tuo prototipo…facci sapere!
Ciao
Starmaster
Non so quante carte “dovresti” fare ma mi è sempre rimasto in mente un consiglio datomi mesi fa da Paolo:
“Non preoccuparti di quante carte o che tipo di materiale usare per il tuo prototipo, fallo e basta….sarà l’ editore a preoccuparsi di queste faccende”
Infatti i miei prototipi sono pieni di puzzilli e materiale vario! :rolleyes:
Ciao Iannone…che dire, volevo solo stringerti la mano virtualmente per l’ OPERA che hai e che stai creando.
Posso sentire la passione che hai direttamente dal monitor del mio PC!
Sei un grande e spero tantissimo che il tutto finisca con una pubblicazione ufficiale di questo gran gioco.
Tutto qui, sono con te anche se solo spiritualmente.
COMPLIMENTI VIVISSIMI
PS. Anche se non amo particolarmente i giochi del genere posso assicurarti che il mio interesse per MedioEvo Universalis è altissimo.
Ciao
Starmaster
Ah! ecco…..non so se posso esserti d’ aiuto ma ci provo lo stesso:
In giro ci sono negozietti che vendono materiali per autocostruire collanine da bigiotteria.
Hanno una miriade di pietre e pietruzze di tutte le forme e colori…non troppo care e molto belle. Io le uso per i miei prototipi e sono molto d’ impatto.
Sicuramente col tuo genio non faticherai a trovare qualcosa di utile al giocone in questione.
Penso che crisi abbia inteso male….non credo che Icaro voglia plastificare una ad una le carte da lui create ma IMBUSTARE il mazzo completo per metterlo in commercio.
Penso di aver capito così….facci sapere se son stato io ad interdere male.
Posso darti 2 consigli da profano, ovviamente prendili con le pinze, non sono molto esperto.
Mi piace molto l’ idea dei 2 stili di gioco (reale e surreale) ma non tanto i 2 tipi di meccanica (a turni ed in tempo reale), la seconda mi sembra che possa trasformarsi in un casotto immenso, poi se riesci a trovare il metodo giusto come ha fatto Walter Obert per il suo Histericoach allora ti faccio tanto di cappello.
Per il secondo punto, bustine per espansioni o no, l’ idea a livello commerciale è assolutamente azzeccata ma non dovresti fare i conti senza l’ oste…ossia l’ editore che prenderà in esame il tuo progetto.
Sarà lui a decidere come muoversi, ovviamente spetterà a te proporgli l’ idea nel modo giusto.
Ciao e buona fortuna…passo la palla agli utenti più competenti.
Per la cronaca ho ridimensionato da una parte è aggiunto dall’altra…nell’ insieme ho aggiunto qualche cubetto, tolto un bel po’ di carte ed aggiunto dei tokens…molti tokens.
So che quest’ ultimi sono poco costosi, confrontandoli con cubetti e dadi, perciò forse ho scelto bene di togliere carte ed aggiungere tokens.
Io faccio l’ operaio, sono l’ ultima ruota del carro di un’ azienda del nord. Manca poco che mi diano ordini anche gli addetti alle pulizie cessi.
Purtroppo l’ ambiente che si vive è grigio sotto tutti gli aspetti, la creatività e la fantasia vengono letteralmente schiacciate.
Io nonostante tutto, riesco a trovare dei momenti dove la mente vola verso altri mondi in cerca di ispirazione.
C’è da dire che, facendo i turni, riesco a trovare del tempo libero da poter dedicare ai giochi da tavolo.
Forse è questa gran voglia di evadere che mi porta ad avere sempre qualche idea da sviluppare su un tabellone.
@Izraphael: Non penso siano molti i materiali che hai in mente di utilizzare, un A4 di fustellato, qualche carta (quante?) ed una plancia non mi sembra molto.
Ecco una lista approssimativa dei materiali che dovrei usare io:
-) 90 cubetti (da 8mm) in 5 colori diversi
-) Un tot. di 120 carte circa, con 3 retro-carte differenti
-) Un tabellone
-) 20 dischetti di legno in 5 colori diversi
-) 5 segnalini octagonali in 5 colori diversi
-) 12 nuvolette fustellate fronte bianco e retro nero
-) Un gruppo di nuvole grosse bianche
-) Un gruppo di nuvole grosse nere
-) 5 aeroplanini in 5 colori diversi
-) 25 inbarcazioni di 5 tipi diversi per 5 colri diversi
-) 30 “biglietti” fustellati
-) 30 “omini” di legno in 5 colori diversi
-) 3 dadi speciali di media misura (in 3 colori diversi)
Ecco……. ….questi sono per ora i componenti che dovrei usare.
Ovviamente in fase di Playtesting spero di poter togliere qualche cosa….sicuramente cercheremo di non aggiungere.
Amen, io parto a razzo ugualmente, sarà poi la casa editrice e decidere sul da farsi.Come ha detto il buon raist l’ importante e divertirsi mentre si crea, ed io mi sto divertendo un mondo!
:laugh:
Anche creare il gioco, sistemare le meccaniche e il regolamento è, se ci pensi, molto divertente e appagante… gli Autori in fondo, giocano così… se va male, pazienza
D’accordissimo!!!
Ti dico una cosa che credo che sia un grandissimo segreto: Non si diventa ricchi creando giochi!
Si, qualcuno lo diventa ma saranno poche persone AL MONDO! Quindi non lo fare per quello.
Divertiti strada facendo. Quetso è il segreto della vita (peccato che non tutti se ne rendano conto).
PS Vale “ovviamente” anche per diventare calciatori/scrittori/attori/musicisti…Post edited by: raist, at: 2008/07/30 17:37
:laugh: ovviamente sono d’ accordo anche io…pensare di diventare autore di giochi per poter campare credo sia il primo motivo per il fallimento totale.
Mi diverto troppo ad ingegnarmi su meccaniche ed ambientazioni originali, trovare incastri e lavorare sul pc per i token le carte e varie chicche.
Perchè vorrei pubblicare un gioco?
Per provare almeno una volta nella vita quella fantastica sensazione di vedere il proprio nome sulla scatola di un gioco a cui stanno giocando 4 amici. Se poi si è in gamba il tutto verrà da solo.
Alan Moon, prima di Ticket to Ride (140 carte e non so quanti vagoni del treno) iniziò con piccole cose o partì in tromba?
Il fatto che un gioco possa funzionare e perciò essere prodotto dipende esclusivamente dall’ editore?
In questo caso varierebbe da editore ad editore.
Mettiamo caso, allora, che un PICCOLO editore mi dica che il gioco non potrebbe funzionare per alcuni motivi, è legittimo pensare che il gioco, sempre per lui, non potrebbe funzionare per le SUE tasche…o no?
Ti direbbe di provare alla Nexus (per dire) perchè loro potrebbero produrlo?
Per farla breve, come faccio a capire se il gioco da me creato è inconcepibile per un fatto di vera funzionalità ( a parte i mesi e mesi di playtesting…magari anni) oppure di costi?
Gli editori ne parlano apertamente, specificando il motivo del rifiuto? o un autore in erba prova il colpaccio alla grande casa editrice e poi, se il risultato è negativo, comincia a scendere di grado?
Ultima domanda…Gli editori Italiani, in questo caso, come si comportano?
:huh:
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