Direi che la totale assenza di un colore dovrebbe essere poco probabile.
Vero, non so perché ma mi aspettavo una percentuale più alta; ho fatto i conti e (supponendo siano giusti) al primo turno hai circa l'1,2% di probabilità che un colore non ci sia. Ritiro tutto
L'azione per scambiare un animale dal tavolo al mazzo è interessante, quella di rimettere in gioco un animale già in salvo non mi convince. Intanto rallenta il gioco (e poi dove si inserirebbe nelle file) e poi se è a caso potrebbe riportare indietro un animale del mio colore, quindi perché dovrei farla?
In realtà non lo so nemmeno io! Mi sembrava un'opzione in più che -potenzialmente- può dare un grosso svantaggio ai miei avversari; inoltre, andando a pescare dal mazzo dei salvati, sarà più facilmente utilizzata da giocatori in svantaggio, con pochi animali in salvo; specialmente nelle prime fasi del gioco (=pochi animali salvati) l'ultimo giocatore avrà un'azione in più per colmare il distacco dai primi, ovviamente col rischio di ritrovarsi il suo (magari unico) animale salvato di nuovo in campo
Quanto al “dove inserirlo”, se non vuoi rompere lo schema del rettangolo 3×5, la scelta più sensata è rimetterlo nel mazzo di partenza. Magari in cima, in modo che sia il primo ad essere posizionato in campo nel giro appena successivo. Il problema di ciò è che, con tutta probabilità, questa azione diventa “un po' troppo forte”. [Si potrebbe di conseguenza stabilire un prezzo da scontare per il giocatore che la sceglie (mezzo punto in meno a fine partita?), ma le regole si farebbero troppo complicate, rischiando di rovinare l'esperienza di gioco.]
Sia chiaro che tutto questo lo dico da “avvocato del diavolo”, in fondo non posso che concordare con te sul poco convincimento riguardo a tale azione
Ciao! Non sono un esperto, ma questo gioco non mi sembra affatto male, complimenti!
Volevo solo farti presente -sempre che tu non l'abbia già previsto- il possibile rischio di turno vuoto per alcuni giocatori: se dovessero essere estratti tutti animali che non sono del mio colore (mi sembra di aver capito che il mazzo è unico), o se nelle tre file sul tavolo non avessi animali del mio colore, sarei costretto a giocare quel turno comunque sapendo che non ottengo punti in alcun modo?
Quanto a possibili azioni aggiuntive, potresti introdurre lo scambio di un animale sul tavolo (a scelta) con uno nel mazzo (a caso), azione che sarebbe utile nel caso sopracitato. O ancora (opzione più cattiva) si potrebbe aggiungere una carta azione che riporta un animale (a caso) dal mazzo dei salvati alle tre file
Jester86, ti ringrazio davvero per aver speso del tempo a spiegarmi alcune meccaniche, i miei erano semplici suggerimenti per cercare di aiutarti (nel mio piccolo) nello stilare il regolamento, non pretendevo affatto tutto questo In ogni caso, non posso che apprezzare sempre di più questo gioco!
La parte delle discussioni ora mi è chiara, e capisco anche perché hai voluto lasciare un'ampia libertà di interpretazione nelle carte. C'è il rischio che (magari con giocatori alle prime armi) renda il gioco poco veloce, ma immagino che con una compagnia ben testata questo non faccia che aumentare il divertimento in modo esponenziale
Beh, buon lavoro, e facci sapere come vanno i primi playtest!
Dunque, ho finalmente letto il regolamento e devo ammettere che, se prima non avrei dato alcuna possibilità ad un gioco ambientato nel mondo della politica (assurdo o meno che fosse), ora sono più che interessato Mi piace molto la meccanica del voto sotto influenza, appare come il fulcro del gioco e giustamente nel regolamento è spiegato abbastanza bene (forse perché c'è l'unico esempio? ). Mi piacciono anche le carte elettore e come sono state contestualizzate nella meccanica di gioco: “Discorsi da bar”, “Scambio di opinioni”, o anche l'azione “Insabbiare lo scandalo” sono geniali! Il regolamento, in generale, è un po' da rivedere; ad esempio non mi è chiaro cosa significhi e come funzioni il “ruotare le carte per lo scorrere del tempo”, oppure come debba essere il luogo in cui si gioca. (Non che quest'ultima sia fondamentale, ma -avendo solo Lupus nella testa- mi chiedevo come si facesse a gestire tutte quelle carte stando seduti su delle sedie disposte a cerchio. Errore mio )
Poi, e qui probabilmente faccio la figura di quello che ha letto senza capire, ho una domanda: quando si discute? O meglio, mi sembra di comprendere che, anche senza discutere, il gioco possa andare avanti da solo, magari perché i votanti sono talmente influenzati da non poter proprio votare in base alle loro naturali preferenze, rendendo inutile qualsiasi precedente o futura arringa. E' vero che si possono scartare le carte influenza, ma se si è a fine della fase 1 e non c'è più tempo? (Probabilmente mi sfugge qualcosa, dovrei rileggerlo una seconda volta).
Per quanto riguarda la “Costituzione di Eutopia”, ti sei spiegato bene, e sappi che ho avuto lo stesso identico dubbio quando ti stavo suggerendo quella cosa dei matrimoni. Secondo me l'ideale è lasciare che ogni carta parli da sé: se un Leader gioca la carta “A favore dei matrimoni eterocapelluti”, i cittadini sono portati a pensare che la norma sia matrimonio Moro-Mora e Biondo-Bionda, e che la novità sia Biondo-Mora. E un altro potrebbe ribattere con la carta “Contrario ai matrimoni eterocapelluti”. L'importante dovrebbe essere non creare contraddizioni, ad esempio con “A favore dei matrimoni omocapelluti”, che confonde solo le idee. Tutto questo mi fa venire in mente il gioco The Great Persuader, dall'impostazione vagamente simile, ma con argomenti molto più stupidi
Ps. Mi fa piacere che non sia stata una delusione la scoperta dell'altro gioco, come meccaniche sono sicuramente diversi.
L'ambientazione devo dire che mi piace moltissimo (da giocare rigorosamente dopo aver mangiato!) Meglio con i prodotti tipici che con la pizza, a mio parere: dà più possibilità di scelta ed è molto più interessante.
Sushi Go non lo conoscevo, sono andato a leggermi velocemente le regole e devo dire che come sistema di scoring è perfetto. Complimenti, come gioco sembra davvero davvero carino!
Premessa: io adoro i Party Games, soprattutto Wherewolf/Lupus in Tabula, quindi è possibile che i miei suggerimenti vertano troppo in quella direzione, che però mi sembra tu non voglia intraprendere (e ci sta, non intendo discutere di questo). Semplicemente volevo scriverti questo post sperando di darti una visione diversa del gioco, magari più simile a quella dei giocatori sporadici con cui -chissà- finirai a fare il playtest
Una delle tante cose che adoro di Lupus, così come di tanti altri giochi di società, è l'ambientazione: questa permette di dare un senso ad azioni che, se il gioco fosse ambientato nel mondo “reale”, avrebbero un carattere molto meno affascinante. Mi spiego meglio: l'idea di un villaggio in cui, di notte, alcuni cittadini si trasformano in lupi mannari per uccidere senza pietà altri cittadini, ha una potenza immaginaria nettamente superiore al “apri gli occhi e indicami chi vuoi eliminare dal gioco”. Che poi le due cose siano la stessa è indubbio, ma ritengo che l'ambientazione faccia la differenza fra un gioco a cui voglio giocare e un gioco che “sì carino ma niente di che”. Per questo, secondo me (tutto il post è un grossissimo SECONDO ME, non è mia intenzione spiegarti la teoria dei giochi da tavolo, anche perché -dal tuo post- non sembri averne bisogno ), il tuo gioco è ancora troppo legato alla realtà. Ho letto velocemente regolamento e carte, e mi trovo d'accordo con Tinen23: mi è sembrato che sia le meccaniche sia i temi non siano trattati come mi aspetterei da un “party game”. Non fraintendermi: apprezzo davvero davvero tanto l'inserimento di topic quali l'economia o la criminalità, l'omosessualità o l'ecologia, così come apprezzo che il gioco si prefigga di creare dibattiti fra i giocatori; semplicemente in questo modo ritengo si tolga molto al divertimento. Perché non parlare, invece che di matrimoni fra persone dello stesso sesso, di matrimoni fra persone con lo stesso colore di capelli? (Siamo ad Eutopia, i biondi si sposano con biondi e i mori con mori, ma c'è aria di cambiamento. Chi è favorevole e chi contrario? etc etc…) Ok, non è certamente l'esempio più calzante (al momento non me ne vengono altri), ma è tanto per rendere l'idea, per aggiungere quel tocco di assurdità in più. (Ovviamente non intendo banalizzare l'argomento dell'omosessualità, ma metaforizzarlo. Spero fosse ovvio). Infine, leggendo velocemente, ho prestato poca attenzione alle meccaniche, pertanto non mi esprimo su quelle. C'è solo una cosa che non mi è chiara: spingendo al dibattito su temi attuali, non c'è il rischio di metagioco? Ossia, non si rischia che un giocatore discuta dal suo punto di vista e non da quello del suo personaggio?
Detto ciò, chiudo il paragrafo da amatore di Lupus per una semplice considerazione personale. Mentre leggevo la tua descrizione non ho potuto fare a meno di notare la somiglianza di Demagogia con un altro party game, chiamato Two Rooms And A Boom (per ora disponibile solo in inglese, ma esiste una versione ridotta Print&Play in italiano, e anche io sto provvedendo ad una mia traduzione più completa). Entrambi sono ambientati nel mondo della politica, entrambi richiedono di interpretare un ruolo, entrambi nascono dal desiderio di migliorare i difetti di Lupus e entrambi garantiscono a tutti i giocatori di arrivare a fine partita. Le meccaniche, però, sono molto diverse. Se non lo conosci (so come ci si sente quando si scopre che qualcuno ha gia avuto la stessa idea prima di te, ti chiedo scusa) ti linko un articolo che ne parla: http://www.lastessamedaglia.it/2015/08/two-rooms-and-a-boom/ (sperando di non andare contro le regole del forum).
Spero di essermi spiegato in modo sufficientemente decente. In pratica ho solo riscritto le cose dette da altri, ma tant'è. Complimenti per la creazione, in ogni caso, e facci sapere come evolve! Ciao
Ciao! L'idea mi piace, come già detto da altri la meccanica non è niente male.
Mi lascia leggermente perplesso il fatto di potersi mescolare da sé le carte ricevute dai giocatori, prima di svelarle e di scegliere quella da aggiungere alla propria collection; secondo me si potrebbe afferrare le x carte (ancora coperte) del giocatore alla propria destra, in contemporanea, mescolarle velocemente e restituirgliele a faccia in su. Richiede un attimo di coordinazione, è vero, ma non più di un normale Tappo o Asino, e aggiunge movimento al gioco (troppo forse?).
Quanto a suggerimenti sul sistema di scoring, mi è venuto in mente qualcosa relativamente al punteggio base, ma potrebbe risultare un po' troppo complicato per il target “family”; provo a spiegarmi meglio. Consideriamo il classico mazzo di carte francesi, in cui vige un ordine preciso: dall'Asso al Re. Ogni carta assume il punteggio corrispondente al suo valore, e fin qui è facile. Ovvero ogni Asso guadagnato vale 1, ogni Due vale 2, …, ogni Donna vale 12, ogni Re vale 13. [1] Poi, in aggiunta a questo, partendo dall'Asso conto quante carte “consecutive” ho collezionato, e per ciascuna guadagno un punto (da aggiungere sempre al punteggio base). Nel momento in cui “salto un valore” tutte le carte successive non mi danno punteggi “aggiuntivi”. Per continuare il tuo esempio: 4 giocatori, 52 carte (mazzo francese) ciascuno, 13 carte collezionate a fine partita. Io ho collezionato: 1 A, 1 Due, 2 Tre, 1 Quattro, 2 Cinque, 1 Otto, 1 J, 3 Q, 1 K. Ottengo 83 con i valori delle carte, più 7 punti “aggiuntivi”, per un totale di 90 punti base (su cui poi vanno calcolati i punteggi bonus degli altri giocatori). [2] Oppure -e qui solo un playtest può decidere cosa è meglio- i punti aggiuntivi rimangono gli stessi del valore delle carte. Nell'esempio quindi otterrei 83+23=106 punti base. [3] Oppure ancora si eliminano i punteggi delle carte, lasciando solo quelli “aggiuntivi” dati dai valori consecutivi. (Opzione molto rischiosa, basta non avere un Asso per totalizzare 0 punti base).
In questo modo [*in questi tre modi] un giocatore medita anche sulle carte da giocare per se stesso, in quanto sono le uniche su cui ha potere decisionale che possono salvarlo da un'eventuale scala spezzata. E nonostante selezionare un Asso (o comunque valori “bassi”) per la propria collection sembri una strategia perdente, con un rapido calcolo si vede che il punteggio massimo ottenibile selezionando solo le carte più alte (13 K = 169 punti base, restando comunque nell'ipotesi che gli altri giocatori ti “donino” 9 K, oltre ai tuoi 4) è comunque inferiore a quello ottenibile con una perfetta scala reale nella strategia [2] (Scala reale = 182 punti base).
Diventa tutto molto complicato e “perverso” -forse anche troppo- e sicuramente questi miei suggerimenti sono ancora molto grezzi e non sufficientemente equilibrati. In ogni caso, spero di essere stato sufficientemente chiaro, fammi sapere che ne pensi e come svilupperai il gioco! Ciao
(to.be()) || !(to.be())
Autore
Post
Stai visualizzando 7 post - dal 1 a 7 (di 7 totali)