Puoi fare un prototipo (modello/mock up) anche rudimentale e approssimativo, scrivere il regolamento, fotografare il tutto con te e un giornale con la data, e pubblicarlo in rete. In questo modo, il Nome del gioco è legato al tuo Nome. Con 50€ e molto lavoro potresti fare la prima scatola (anche con una scatola di scarpe rivestita con tuoi disegni) carte da gioco modificate, dadi … attenzione al regolamento, che sia chiaro e completo.
Che motivo ha per non firmare un documento che dice semplicemente che non divulgherà notizie riguardanti il gioco (fino alla parte commerciale ovviamente) e che in caso di interesse non potrà produrre in proprio tale gioco senza corrispondere all'autore un compenso? Non capisco questa ostilità verso un semplice accordo “formale”.
Magari ha necessità di divulgarlo, per mostrarlo a playtester e distributori, o ad altri editori o a chiunque ritenga utile… E probabilmente un autore sconosciuto che parte con questa mentalità verrà visto come inesperto
Certo, se l'editore deve divulgarlo per testarlo e proporlo ai distributori lo può fare, infatti l'accordo si farebbe prima. Nessuno, e dico nessuno, avrebbe un danno nel sottoscrivere il documento.
Io chiederei gentilmente all'editore quale sia la sua propensione a firmare questo accordo.
Ipotesi: l'editore, firma l'NDA. L'autore mostra regolamenti, tavole e quant'altro (bisognerebbe avere già le idee molto chiare, ma sapersi adattare alle decisioni dell'editore esperto). Il gioco interessa all'editore, prosegue la collaborazione. Il gioco non piace all'editore, l'accordo sucessivo non si farà. L'editore che firma, ci guadagna sempre, perché anche qualora rifiuti di produrre il gioco, avrebbe degli spunti che potrebbe sempre girare a proprio favore.
Ho letto la recensione e i commenti, e sono positivi. Il gioco è semplice, senza fronzoli, un party game senza pretese, con meccaniche semplici, fatto bene (dico ciò pur non avendoci mai giocato, ma so già che ci giocherei volentieri).
Ciao Yoltan, è vero, c'è il dirigibile, piccola svista Per il resto, penso che Nero79 volesse parlare di Anno Domini, più che di Innovations. Prova a vedere questo link: http://www.dvgiochi.com/giochi/annodominiies/?id=47. Di giochi a quiz ne esistono tantissimi, non solo Trivial, quindi prima di buttarti a capofitto nella tua idea cerca di documentarti il più possibile e di provare giochi simili al tuo. Da quanto ho capito hai fatto già delle ricerche e ne hai trovati solo 2 o 3 in inglese, simili come tema ma sostanzialmente diversi dal tuo. Se, ad esempio, hai cercato quiz sul calcio, in giro possono esserci meno titoli rispetto a quiz su più di una tematica, e considera che fare un quiz su una sola tematica restringe ulteriormente il numero di possibili acquirenti. Scusa la schiettezza, ma se hai giocato l'ultima volta 15 anni fa e non vuoi chiedere il parere di altri appassionati o esperti del settore, penso sia molto difficile che la tua idea riuscirà a vedere la luce. Ma come hai detto tu, dei suoi soldi e delle sue idee, ognuno fa quello che vuole. Ciao
Anno Domini sembra molto interessante ! Se il gioco è molto settoriale è vero che il mercato potenziale si restringe. Ma potrebbe avere dei vantaggi in termini commerciali, visto che per la promozione si punterà solo su quella specifica nicchia (es. i giochi di musica venduti agli alunni del Conservatorio, non solo in Italia, ogni studente potrebbe, magari con parte di finanziamenti pubblici, acquistare il gioco).
Ma io i pareri li vorrei eccome! Nei miei post si capisce che non ne capisco nulla di giochi da tavolo, ho solo degli spunti … se vedi il mio 2° gioco (che è ancora in fase di sviluppo) chiedo esplicitamente suggerimenti per le meccaniche e su ogni altro aspetto che possa aiutarmi a realizzare un gioco “simpatico”, “semplice” e “nozionistico”. Dai uno sguardo al mio post KING ROCKSTAR.
@ Nero79 – la meccanica è quella vecchio stile senza fronzoli. Ad ogni modo sono quì anche per avere delle dritte e dei suggerimenti da chi è più esperto di me (ovvero tutti). Accetto spunti, da chiunque voglia proporli, specialmente sulle possibile meccaniche (che comunque dovranno essere semplici e per giocatori “della domenica”).
Concordo in pieno con chi ti ha risposto che è inutile (basta davvero cambiare le parole per aggirare la siae) e che sia addirittura dannoso presentare una NDA a un editore.
Ci aggiungo un'altra considerazione: se un neofita sviluppa il suo gioco da solo, senza mai mostrarlo a un esperto, è davvero molto, molto improbabile che sia davvero valido e originale, di conseguenza è davvero molto, molto probabile che egli spenda 130 euro per registrare una vaccata senza speranze di pubblicazione
Se sia dannoso o meno non lo so, ma se l'editore non sottoscrive tale accordo di segretezza/riservatezza pazienza. Che motivo ha per non firmare un documento che dice semplicemente che non divulgherà notizie riguardanti il gioco (fino alla parte commerciale ovviamente) e che in caso di interesse non potrà produrre in proprio tale gioco senza corrispondere all'autore un compenso? Non capisco questa ostilità verso un semplice accordo “formale”.
Sul fatto che il neofita da solo sviluppi un gioco non all'altezza degli standard di mercato (ma non è sempre così) mi trovi d'accordo. Le “speranze di pubblicazione” con qualche soldino diventano certezze. Se il gioco è pessimo poi non venderà, ma con gli €€€ è possibile pubblicare il tuo gioco, che sia una vaccata (cit) o meno (vedi On Demand Supply)
Sono convinto che più uno conosce questo mondo più alte sono le possibilità che questi realizzi un buon gioco. Ma questo vale un po' dappertutto.
UNICUIQUE SUUM
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